Siete arrivati a casa con il vostro cucciolo di gatto Norvegese, voi lo amate già moltissimo, ma lui non sa assolutamente chi siete; lui sa solo che non trova più la mamma e, soprattutto, i fratellini, che gli odori che sente sono così nuovi da essergli ostili, che è spaventato.

Una cosa da evitare è quella di mollarlo in mezzo al pavimento e vedere come se la cava, un’altra è quella di accalcarglisi intorno parlando a voce alta.

Esclusi questi due comportamenti estremi, il sistema migliore è che ciascun membro della famiglia lo tenga in braccio per qualche minuto, parlando a voce bassa e molto dolce.

Quando il cucciolo sembrerà più tranquillo potrà essere messo per terra, senza però lasciarlo solo, in una stanza piccola, possibilmente quella dove avete intenzione di tenere la sua cassettina.

Lasciatelo esplorare per qualche minuto, facendogli ogni tanto qualche versetto di richiamo, accarezzandolo e, quando si sarà rinfrancato, portatelo nella cassettina.

Per i cuccioli cresciuti in casa il contatto con la sabbia della lettiera è familiare, e servirà a stabilire un tramite tra il suo vecchio ambiente e il nuovo.

Quando vi sembrerà relativamente tranquillo potrete aprirgli la porta e permettergli di esplorare il resto della casa.

Anche se sarà abbastanza curioso avrà ogni tanto delle crisi di nostalgia, e si accuccerà piangendo: consolatelo accarezzandolo e parlandogli dolcemente, capirà così che non è stato abbandonato, che c’è sempre qualcuno di cui si può fidare.

Dopo questa prima conoscenza dell’ambiente mettetegli a disposizione cibo e acqua, alcuni cuccioli accettano subito il cibo, altri fanno i diffidenti, abbiate comunque molta pazienza.

Se mamma gatta è d’accordo, io preferisco che i cuccioli crescano in camera da letto (e sul letto) fino a 60 giorni, poi, dopo, la prima vaccinazione, li lascio liberi di girare per tutta la casa.

I primi giorni tornano in camera da letto all’ora della nanna, poi anche per loro la camera rimane chiusa.

So che è molto difficile non permettere a un cucciolo, che magari è il solo gatto di casa, di accedere al vostro letto, ma se questa è la vostra intenzione siate fermi fin dal primo momento, perché poi vi sarà quasi impossibile fargli cambiare abitudini.

Può capitare che nei giorni immediatamente seguenti al cambio di casa il piccolo abbia un po’ di diarrea, senza peraltro avere altri sintomi di malessere.

È un fenomeno dovuto allo stress, che passa anche da solo, in ogni caso un ciclo di fermenti lattici, possibilmente del tipo contente Acidophilus, costituisce un valido contributo a una rapida soluzione del problema.

Molte delle persone che portano a cassa un cucciolo, soprattutto se è il primo, lamentano il fatto che il gattino rifiuta di mangiare i cibi consigliati dall’allevatore, mangiando peraltro qualsiasi altra cosa: è ovvio il fatto che il micio sta provando la sua forza sul suo nuovo umano!

In allevamento, come in un buon collegio, il cibo viene scelto per le sue caratteristiche nutrizionali, piuttosto che per soddisfare gli sfizi del micetto, e lui, da creatura intelligente quale è, si adatta volentieri.

Quando arriva nella nuova casa mette in atto tutte le strategie possibili per essere al centro dell’attenzione e, come tutti sanno, il rifiuto del cibo da parte di una creatura tanto piccola è in assoluto la strategia migliore.

Non fatevi prendere dal panico: i cuccioli hanno una notevole riserva di grasso e un giorno senza mangiare non è dannoso, e non fatevi tiranneggiare, nel migliore dei casi lo scoprirete che ruba di nascosto, oppure vi renderete conto che la pappa tanto aborrita durante il giorno viene spazzolata durante la notte!

Se possibile il cucciolo vi viene consegnato alla vigilia di un week, di un ponte o di un periodo di ferie, in questo modo quando dovrete riprendere ad assentarvi per le vostre normali attività lavorative il cucciolo sarà completamente integrato nel suo nuovo ambiente.

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