Uno dei modi migliori per mantenere in salute il tuo gatto è assicurarti che riceva tutte le vaccinazioni raccomandate.
Dovresti parlare con il tuo veterinario per sapere quali sono le vaccinazioni consigliate e adatte al suo stile di vita.
Perché il mio gatto ha bisogno di essere vaccinato?
I vaccini aiutano a proteggere da specifiche malattie infettive causate da alcuni virus e batteri.
Stimolano il sistema immunitario del corpo a distruggere l’organismo estraneo e lo “ricordano” in modo che le difese del micio possano combattere nuovamente contro le stesse infezioni in futuro, se necessario.
Senza vaccinazione, il tuo gatto potrebbe ammalarsi gravemente o addirittura morire per malattie che il suo sistema immunitario non è in grado di combattere efficacemente da solo.
L’uso di vaccini ha prevenuto la morte e la malattia in milioni di gatti. Inoltre, i vaccini proteggono dalle malattie, come la rabbia, che potrebbero esserti trasmesse dal tuo gatto.
Alcune malattie sono più facili da vaccinare rispetto ad altre. Ad esempio, la vaccinazione contro l’infezione felina da parvovirus (panleucopenia) è molto efficace ma non protegge completamente dalle infezioni causate da virus che colpiscono l’apparato respiratorio.
Tuttavia, i gatti vaccinati contro le infezioni del tratto respiratorio sviluppano, generalmente, una malattia più lieve rispetto ai soggetti non vaccinati e hanno molte meno probabilità di morire a causa della patologia.
I vaccini di cui il tuo gatto ha bisogno dipenderanno dal suo stato di salute, dall’età, dallo stile di vita e dalle malattie specifiche dell’area geografica in cui vive.
In alcune zone, la vaccinazione antirabbica è richiesta dalla legge per proteggere sia gli animali che le persone.
Se viaggi con il tuo gatto, il veterinario può consigliare la vaccinazione contro le malattie presenti nelle aree visitate.
Il tuo veterinario è la persona migliore per valutare le esigenze individuali del tuo gatto, per determinare quali vaccini sono necessari e con quale frequenza dovrebbero essere somministrati.
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Quante volte il mio gatto ha bisogno di essere vaccinato?
Molte cose devono essere prese in considerazione quando si decide la frequenza con cui il gatto deve essere vaccinato. Queste includono:
- stato di salute;
- età e stile di vita del gatto;
- per quanto tempo un vaccino specifico fornisce protezione (“durata dell’immunità”);
- la probabilità che il gatto venga esposto all’agente infettivo;
- quanto potrebbe essere pericoloso questo agente;
- regolamenti in ogni paese e licenze.
Ecco perché gli intervalli di ri-vaccinazione possono variare da gatto a gatto, da casa a casa, e, soprattutto, se hanno un passato diverso, con diverse malattie.
Il veterinario sarà in grado di personalizzare un programma di vaccinazione per il tuo micio.
E’ importante essere costanti nel tempo e bisogna tenere presente che molti vaccini prevedono un richiamo annuo.
E’ difficile, però, ricordarsi l’appuntamento un anno dopo, dovresti assicurarti di essere richiamato dal tuo medico-veterinario, potresti impostare dei promemoria o delle sveglie quando vai a fare il vaccino oppure potresti registrare gratuitamente il tuo animale su https://doctorvet.it
L’applicazione ricorderà per te gli appuntamenti più importanti salvaguardando la salute del tuo gatto.
Quali sono i rischi delle vaccinazioni?
I benefici della vaccinazione superano notevolmente i possibili rischi.
Proprio come nei bambini, in seguito alla vaccinazione il gatto può sperimentare reazioni lievi e di breve durata, come scarso appetito, letargia e febbre che si risolvono senza trattamento.
Eventuali sintomi che persistono per più di un giorno o due devono essere comunicati e discussi con il veterinario.
Raramente, possono verificarsi reazioni allergiche più gravi che includono vomito, diarrea, gonfiore del viso o difficoltà respiratorie.
Queste gravi reazioni compaiono entro pochi minuti o poche ore dalla vaccinazione e richiedono cure veterinarie immediate.
Tutti i gatti devono essere esaminati da un veterinario almeno una volta all’anno e più spesso dopo 10-12 anni o dopo aver identificato una condizione cronica.
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